Bonus 2020


CAMBIA LE PORTE ADESSO, TI COSTANO LA METÀ!
FINO AL 31 DICEMBRE 2024 se sostituirai le tue vecchie Porte Interne TI COSTERA’ LA METÀ!
Con il Decreto Rilancio è possibile cedere il credito d’imposta e ottenere uno sconto in fattura immediato del 50% che va a sostituire le detrazioni previste per tutti coloro che stanno per ristrutturare casa.
Per esempio, se fai un intervento di ristrutturazione che costa € 5.000 e che di dà diritto a una detrazione fiscale del 50%, pagherai solo € 2.500 Una Occasione unica da non perdere.
TRASPARENZA, AFFIDABILITÀ E SICUREZZA.
Non allarmatevi per la burocrazia, ci siamo dati l’obiettivo di fare chiarezza e offrire strumenti affidabili per semplificare tutti i processi di gestione e permettere ai clienti finali che ne hanno diritto di usufruire dello sconto in fattura del 50%, in maniera trasparente e sicura.
E’ quindi fondamentale che il Cliente sia in Possesso una Documentazione di ” CILA” O ” SCIA”.
La CILA = (Comunicazione di inizio lavori asseverata) verrà utilizzata per gli interventi per cui non servono SCIA o Permesso di costruire e per i casi in cui non si tratta di attività edilizia libera.
SCIA = dovrà essere utilizzata per:– gli interventi di manutenzione straordinaria sulle parti strutturali dell’edificio;
– interventi di restauro e di risanamento conservativo riguardanti le parti strutturali dell’edificio;
– interventi di ristrutturazione edilizia;
– le varianti a permessi di costruire che non modificano parametri urbanistici e volumetrie, destinazione d’uso, categoria edilizia e che non alterano la sagoma degli edifici vincolati;
– le varianti a permessi di costruire che non portano a una variazione essenziale, ma solo se sono conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e attuate dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso richiesta dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico e prescritti dalle altre normative di settore.
– interventi di restauro e di risanamento conservativo riguardanti le parti strutturali dell’edificio;
– interventi di ristrutturazione edilizia;
– le varianti a permessi di costruire che non modificano parametri urbanistici e volumetrie, destinazione d’uso, categoria edilizia e che non alterano la sagoma degli edifici vincolati;
– le varianti a permessi di costruire che non portano a una variazione essenziale, ma solo se sono conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e attuate dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso richiesta dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico e prescritti dalle altre normative di settore.
Bonus Ristrutturazione
Con la manovra di gennaio 2021 sono state prorogate fino al 31 dicembre 2024 le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione. Per chi intendesse ristrutturare il proprio immobile, fino al 31 dicembre 2024 potrà beneficiare della detrazione Irpef al 50% (fino ad un massimo di 96mila Euro), recuperabili con la dichiarazione dei redditi in 10 anni.
I lavori ammessi nella detrazione sono gli interventi di:
- Manutenzione straordinaria;
- Restauro conservativo;
- Lavori finalizzati a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
La sostituzione delle porte interne può usufruire del bonus ristrutturazione se collegati a interventi maggiori che ricadano almeno nella manutenzione straordinaria.
CHE COSA S’INTENDE PER MANUTENZIONE STRAORDINARIA?
Sono tutti gli interventi che riguardano la costruzione di opere e modifiche finalizzate al rinnovamento o alla sostituzione di parti anche strutturali di edifici esistenti e l’integrazione di servizi igienico sanitari o tecnologici.
Nello specifico, vengono considerati interventi di manutenzione straordinaria:
- La sostituzione di serramenti e infissi esterni o persiane con serrande con la modifica del materiale e di tipologia di infisso;
- Adeguamento e costruzione di opere accessorie come canne fumarie, centrali termiche, ascensori o scale di sicurezza;
- Consolidamento delle fondazioni o delle strutture in elevazione;
- La ristrutturazione di scale o rampe;
- La sostituzione di sanitari e la ristrutturazione di servizi igineici;
- La realizzazione di chiusure e aperture interne che non modifichino le unità immobiliari dell’edificio;
- La costruzione di recinti o cancellate;
- Interventi finalizzate all’efficientamento energetico.
Possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione: il proprietario o il nudo proprietario.
IL RESTAURO CONSERVATIVO. IN COSA CONSISTE?
Il restauro conservativo è normato dal lgs n. 42/2004 comma 4 e riguarda le attività che mirano alla conservazione degli edifici di natura storico-artistica.
La legge di bilancio 2021 (legge 178/2020) ha disposto l’ennesima proroga di un anno (al 31 dicembre 2021) delle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie.
ATTI ILLECITI
Tra le opere agevolabili rientrano l’installazione di apparecchi di rilevazione e di presenza di gas inerti, il montaggio di vetri anti-infortunio e l’installazione del corrimano.
COME SI OTTIENE IL BONUS RISTRUTTURAZIONI?
Per ottenere le detrazioni del 50% della spesa di ristrutturazione, occorre pagare i lavori con il bonifico parlante.
I pagamenti dei lavori devono quindi essere effettuati con bonifico bancario o postale, con causale del versamento con il riferimento della normativa (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), Codice Fiscale del beneficiario, Codice Fiscale o P.IVA del contribuente.
La detrazione 50% sull’IRPEF può essere richiesta non solo dal proprietario dell’immobile ma anche dal titolare dei diritti di godimento e da coloro che ne sosterranno le spese.
COME SI CALCOLA LA DETRAZIONE IRPEF DEL 50% PER LE RISTRUTTURAZIONI?
Calcolare le detrazioni IRPEF del 50% per le ristrutturazioni è molto semplice.
Facciamo un esempio:
Se l’importo da spalmare in 10 anni è di 25.000€, allora 25.000 : 10 = 2.500€ (importo annuale di detrazione).
Come detto, la misura di detrazione sarà pari al 50% del costo sostenuto nell’anno oggetto di dichiarazione dei redditi.
Quindi: 2.500 x 50% = 1.250€.
SCONTO IN FATTURA, COSA SIGNIFICA?
Come abbiamo detto, il Bonus Ristrutturazione è la detrazione fiscale che permette di usufruire di un rimborso del 50% dei costi sostenuti per determinate tipologie di interventi.
Al posto della detrazione per la sostituzione delle porte interne, puoi scegliere di ottenere uno sconto in fattura di pari importo applicato direttamentedal fornitore che esegue i lavori pari all’importo massimo.
Per esempio, se fai un intervento di ristrutturazione che costa 10.000€, che da diritto a una detrazione del 50%, pagherai solo 5.000€ al fornitore.
DOCUMENTAZIONI PER ACCEDERE ALLE DETRAZIONI
Per poter usufruire dello sconto IRPEF al 50% della spesa sostenuta è necessario fare attenzione ad alcune indicazioni e ai documenti che bisogna conservare.
Per richiedere la detrazione fiscale bisogna indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile.
I documenti relativi all’immobile che bisogna conservare e presentare all’Agenzia delle Entrate sono:
- Domanda di accatastamento;
- Ricevute di pagamento dell’imposta comunale ICI-IMU;
- Delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori;
- Dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
- Concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva.
SISMABONUS
Il SISMABONUS è lo strumento che consente di detrarre più di quanto speso per gli interventi di natura antisismica delle abitazioni che si trovano nelle zone considerate a richio sismico, più precisamente nelle zone a rischio sismico 1,2 e 3.
La detrazione spettante è del 110% e si può ottenere anche per le porte interne quando l’intervento è collegato al miglioramento delle prestazioni antisismiche.
ECOBONUS 110. CHE COS’È?
Fra le agevolazioni fiscali di cui si può usufruire che anche il cosidetto ECOBONUS 110, una misura introdotta con il Decreto Rilancio che consiste in una detrazione pari al 110% delle spese sostenute tra il 1 Luglio 2021 e il 30 Giugno 2022.
Per capire se si può usufruire di tale detrazione, è necessario capire la distinzione tra interventi trainanti o principali e interventi trainati o aggiuntivi.
Nel primo caso l’Ecobonus si può sempre richiedere e riguarda:
- Interventi di isolamento termico degli involucri edilizi:
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale su edifici unifamiliari o edifici plurifamiliari e sulle parti comuni degli edifici con impianti centralizzati.
QUANDO SI PUÒ USUFRUIRE DELL’ECOBONUS 110 PER LE PORTE?
Per gli interventi trainati, l’agevolazione viene concessa esclusivamente nel caso in cui siano concomitanti con almeno uno di queli principali:
- Opere finalizzate all’efficientamento energetico che assicurino un miglioramento di almeno due classi energetiche;
- Interventi finalizzati all’eleminazione di barriere architettoniche;
- Instsallazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Delineato questo quadro generale, significa che il Superbonus non può essere sfruttato per le porte interne ma può invece essere applicato per le porte blindate.
Come è facile comprendere, l’installazione di questo serramento è da considerarsi come intervento trainato e quindi deve avvenire congiuntamente a uno principale o trainante. La porta blindata può permettere di ottenere il miglioramento di almeno due classi energetiche a patto che vengano rispettati gli indici di trasmittanza termica indicati nel Decreto Requisiti e che il serramento delimiti l’involucro riscaldato dell’edificio.

Guida Bonus mobili, anche per la sostituzione degli infissi
Alla luce delle novità inserite nella Legge di Bilancio 2021 l’Agenzia delle Entrate pubblica la riedizione della Guida sulla detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici generata dai vari interventi da Bonus Casa
La Guida Bonus mobili ed elettrodomestici è stata ripubblicata (clicca qui) dall’Agenzia delle Entrate alla luce delle novità inserite all’interno della Legge di Bilancio 2021, e precisamente al comma 58 dell’art. 1 della legge n. 178/2020. Si tratta di un agile e utile volumetto che con linguaggio chiaro, per quanto ciò sia possibile, conduce il contribuente verso la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici dopo aver eseguito un intervento da Bonus Casa.
La Guida Bonus mobili ed elettrodomestici si rivela di aiuto anche all’operatore dell’edilizia che vuole fungere da avvisato consulente della propria clientela.
L’agevolazione fiscale, ossia la detrazione Irpef del 50%, riguarda l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione andrà ripartita tra che ne ha diritto in dieci quote annuali di pari importo.
L’agevolazione fiscale, ossia la detrazione Irpef del 50%, riguarda l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione andrà ripartita tra che ne ha diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Quali le novità contenute Guida Bonus mobili 2021?
La prima è senza dubbio la proroga dell’incentivo fino a fine dicembre 2021. E riguarda gli acquisti che si effettuano nel 2021, ma può essere richiesta da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato lo scorso anno, e comunque non prima del 1° gennaio 2020. L’agevolazione può anche essere richiesta per gli acquisti effettuati nel 2020 a patto che l’intervento di ristrutturazione sia avvenuto dopo il 1° gennaio 2019. Occhio, quindi, alle date sia per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici che alle date dei lavori di ristrutturazione.
La seconda importante novità è il ragguardevole aumento da 10 a 16 mila dell’importo massimo di spesa per acquisti effettuati nel 2021 per lavori eseguiti sia quest’anno che nel 2020. Se invece gli acquisti sono stati effettuati nel 2020, vale sempre il limite dei 10 mila euro. L’aumento del 60% del massimale di spesa incentiverà sempre di più o clienti a richiedere tale agevolazione a serramentisti e rivenditori di porte e finestre. Da un paio d’anni essi stanno spostando sempre di più gli interventi di sostituzione dei serramenti sotto il Bonus Casa anziché sotto il Ecobonus (che non dà diritto al Bonus Mobili), come abbiamo rilevato qui. Una migrazione giustificata anche dai minori vincoli del Bonus Casa.
Fatto di rilevante interesse è che la Guida Bonus mobili ed elettrodomestici precisa opportunamente che il limite massimo degli acquisti vale per “la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio”.
Anche gli infissi tra gli interventi edilizi utili per il Bonus Mobili
Tra gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione la Guida bonus mobili enumera:
– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti:
– ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
– restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti:
– ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
– restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Gli infissi esterni rientrano in diversi interventi
La “sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso” rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria, così afferma la Guida Mobili, espressa con una formulazione su cui non siamo d’accordo (su ciò torneremo più avanti). Rientrano pure la costruzione di recinzioni, cancellate, scale interne e scale di sicurezza.
Tra le opere di ristrutturazione edilizia rientrano le modifiche delle facciate, l’apertura di nuove porte e finestre e la trasformazione di un balcone in veranda, opera che rientra tra le costruzioni tipiche dei serramentisti.
Abbiamo, quindi, le opere di manutenzione ordinaria su parti condominiali che danno diritto al Bonus (ma solo per arredi condominiali), tra cui si contemplano la sostituzione di infissi esterni, e la riparazione o la sostituzione di cancelli o portoni.
Attenzione, non tutti gli interventi danno diritto al bonus. Ad esempio, la Guida mette in guardia che non danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. A meno che essi non siano inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Altro avviso: per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i mobili e gli elettrodomestici.
Da non dimenticare anche che dal 2018, tuttavia, è stato introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici. Ciò vale per la sostituzione delle finestre e delle porte di ingresso che dovranno possedere dei valori di trasmittanza termica tali da rispettare quelli di legge di cui al DM 26 giugno 2015, che sono variati dal 1° gennaio 2021 (clicca qui) e che sono leggermente meno restrittivi di quelli richiesti per l’Ecobonus.
La sostituzione degli infissi è edilizia libera
Infine, riteniamo che la sostituzione degli infissi (idem per le chiusure oscuranti) rientri tra gli interventi di edilizia libera non richiedenti alcuna comunicazione, permesso o autorizzazione. Essa è stata infatti classificata tra gli interventi di edilizia libera dal Decreto 2 marzo 2018 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero per la Semplificazione e dalla successiva revisione del DPR 380/01 aggiornato alla legge n. 120/2020 di conversione del dl 76/2020 “Decreto semplificazioni”. Ma di questi cambiamenti l’Agenza delle Entrate non si è ancora resa conto. Anche la Guida sulle Ristrutturazioni Edilizia ripropone la distinzione oramai obsoleta tra manutenzione ordinaria e straordinaria. Obsoleta certamente per gli infissi.
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